Giusto ieri ero presso un’azienda cliente, seduta in direzione, in attesa che uno dei due titolari deponesse il telefono per poter procedere con il nostro operato.
Nel frattempo che ero in attesa mi accingevo a leggere le mail, a fare alcune riflessioni in merito al coaching di gruppo poco anzi tenutosi con i responsabili dell’azienda, quando (curiosa quale sono) incominciai a guardarmi intorno … e lo sguardo mi cadde su questo bigliettino di auguri.
Perché questa frase chiede “COSA” ti rende felice? Perché non chiedere “SEI FELICE”?
Questa domanda sottintende che qualcosa del mondo esterno ci rende felice, ma è un qualcosa di cui non abbiamo il controllo, che non dipende da noi. La maggior parte della persone identifica la felicità con il piacere. Il raggiungimento di un obiettivo. Non capisco perché non si possa accettare la definizione che ne davano gli antichi greci:
la felicità è la gioia nel percorso di realizzazione di un potenziale.
Giusto mentre prendevamo il caffè, uno dei due soci dell’azienda mi si era avvicinato e mi aveva confidato la sua stanchezza manageriale, la sua insicurezza di riuscire a “sopravvivere” a tutti i colpi e contraccolpi professionali, affermando che così non sarebbe arrivato alla pensione (ne manca di strada per quel traguardo!).
Ricette magiche per essere felici ne abbiamo?
Molto interessante il video di TED presentato da Matt Killingsworth, in cui parla di felicità (guarda qui).
Alcuni aspetti :
- Il ricercatore Matt Killingsworth è stato a lungo ossessionato da una semplice domanda: “quando siamo davvero felici?“. Per rispondervi ha deciso di costruire un’app (Track Your Happiness) che consente alle persone di registrare in tempo reale quanto sono felici svolgendo determinate attività.
- Chi decide di utilizzare l’app riceve delle notifiche (naturalmente si può scegliere la frequenza) ed accedendo all’app viene chiesto di riportare, utilizzando una scala graduata, quanto si è felici e cosa si sta facendo in quel preciso istante. I ricercatori in questo modo sono riusciti a raccogliere centinaia di migliaia di dati statistici sulla felicità delle persone, e gli utenti dal canto loro hanno a propria disposizione un report dettagliato sui loro momenti felici.
- Il dato più interessante riguarda quando siamo felici. Nell’app si possono scegliere 4 diverse opzioni:
- a) siamo presi dalle nostre attività e non stiamo pensando
- b) stiamo pensando a cose positive
- c) stiamo pensando a cose “neutre”
- d) stiamo pensando a cose negative.
QUINDI?!
Risultato: siamo felici quando agiamo, quando siamo persi nelle nostre attività e spegniamo per un istante quella scimmia impazzita dentro la gabbia che è la nostra mente. Pensiamo troppo, siamo continuamente focalizzati sul futuro, fantasticando o preoccupandoci!
La felicità si può coltivare.
Per trasformare il cervello di un bambino da pessimista in ottimista possono bastare 21 giorni, così dicono gli studiosi, anche se è bene ricordarsi che per creare un’abitudine ci possono volere fino a due mesi.
Credo che per essere felici in concreto non ci siano trucchi, ricette magiche ma appunto abitudini da creare, perché non ci sono emozioni giuste o sbagliate, ma funzionali e disfunzionali, cioè utili per raggiungere i nostri obiettivi, risolvere i nostri problemi e relazionarci efficacemente con gli altri.
La felicità è una scelta, e si può decidere di portarla nella nostra vita in qualsiasi momento, anche adesso.
E VOI….SIETE FELICI?!