La velocità batte la perfezione. Specie in periodi come quello che viviamo: complesso, mutevole, incerto.
Come imprenditori siamo chiamati a muoverci per comprendere come il mercato si sta evolvendo, attualizzare i bisogni, riformulare le nostre proposte di valore e i nostri modelli di business.
Siamo chiamati ad essere veloci. Ma non temerari.
Per certi versi è quello che dovrebbe avvenire anche nella norma: assicurarsi di fare (velocemente) la cosa giusta, prima di farla bene.
La reputazione delle aziende è cresciuta durante la pandemia grazie a velocità di reazione, iniziative benefiche e smart working. Un recente studio di Reputation Institute ha misurato la reputazione delle imprese durante il Covid 19, segnalando le azioni da mettere in campo per trasformare le criticità in opportunità di rilevanza sociale.
Quanto e come l’emergenza sanitaria in corso ha impattato la reputazione delle aziende?
L’analisi di Reputation Institute rivela come, per la reputazione di una azienda, nel primo trimestre 2020 sia diventata prioritaria l’attenzione al workplace, al benessere dei dipendenti, che nel periodo gennaio-marzo cresce del 2,5%, mentre la dimensione legata ai prodotti scende del 4%.
Ecco che allora oggi il cambiamento può essere il nostro miglior alleato oppure il nostro peggior nemico. La crisi non è più un “incidente di percorso”, bensì uno stato di fatto, una vera e propria rivoluzione economica che coinvolge l’intero mercato globale.
Il cambiamento richiede di fare un piccolo passo per prendere la decisone che ci aiuterà nella nostra attività, ritrovando più stimoli in ciò che si fa.
Potremmo stare fermi ad aspettare, fare un passo indietro oppure uno in avanti, e questo ci porterà al successo nella vostra attività.
Oggi, l’essere lean è una caratteristica che le aziende ritengono sempre più necessaria per diventare e mantenersi competitive, siano esse manifatturiere e non, più o meno piccole, più o meno internazionalizzate.
Il cuore dell’idea è la massimizzazione del valore per il cliente (interno e/o esterno) andando a minimizzare gli sprechi.
Per permettere ciò è necessario cambiare il focus del management passando dall’idea tradizionale di ottimizzare le tecnologie e le risorse disponibili all’ottimizzazione del flusso dei prodotti e servizi offerti.
Il pensiero snello quindi mette in primo piano i concetti di efficacia, “fare sempre di più”, ed efficienza, “con sempre meno”.
Rappresenta anche un metodo per rendere più soddisfacente il lavoro perché dà ritorni immediati agli sforzi di conversione dei muda in valore.
MA QUESTA E’ TUTTA UN’ALTRA STORIA.